Nonostante la vittoria, ho sentito tramite radio e letto qualcosa che mi ha colpito negativamente come una nota stonata. “Difendere la Lazio sempre” e con lei le sue individualità. Soprattutto se l’individualità non è una “giovane promessa” a lungo termine, ma un signor campione che non ha neanche bisogno di essere presentato.

Luis Nani era l’uomo più atteso del momento, però di certo non potevamo aspettarci il Nani dello United, calcolando anche che fino al 2014 percepiva uno stipendio di 6 mln netti a stagione. Non possiamo aspettarcelo, chiedo venia e mi correggo; non ancora.

Non vi è stato nessun “oscuramento”, nessun rovescio della medaglia; sapevamo che arrivava da un infortunio non ancora risolto. Riuscire a portare in quel di Formello cotanto calciatore, è stato, secondo me, uno dei colpi di mercato più pirotecnici dell’era Lotito, paragonabile a Klose e pochissimi altri, Anderson tra questi.

Non parliamo di “vecchie glorie”, ma di campioni con il blasone, frequentatori abituali di top club e di Champions League.

Tutto questo mio parlare, fa riferimento alla gara disputata ieri dal numero 7 biancoceleste e ad alcune lamentele, assolutamente fuori luogo, sulla lentezza. Come se poi nel calcio fosse tutta una questione di velocità! Concentriamoci sul pallone, quello è un altro sport, atletica! 

Le aspettative erano assai alte e tanta era la voglia, mista a curiosità, di vederlo in campo dal primo minuto.

Aspettative disattese? Se parliamo ancora una volta, l’ennesima volta giusto per porre l’accento sul Nani dello United, forse sì, le aspettative in parte sono state disattese,  attenzione però, solo se parliamo di un discorso sterile tale la velocità. Ognuno ha la sua opinione per carità, non è mia intenzione non accettarne altre, i gusti sono gusti e via discorrendo sui luoghi comuni, ma a queste persone vorrei chiedere: li avete visti i piedi? Eh, quelli si vedono subito! 

Non è stato esaltante, lo ammetto, nel primo tempo era a chiaro/scuro come un po’ tutti gli altri del resto, ma evidenziamo anche le buone giocate, perche’ ce ne sono state, se vi sono sfuggite però prendo la più palese;  il tiro dalla distanza.

Il suo curriculum, il giocatore, non si discutono nel modo più assoluto, semmai possiamo discutere della forma fisica per nulla ottimale.

Nani non ha partecipato al ritiro di Auronzo ed è arrivato al limite del gong che segnava la chiusura del mercato. Anche ai campioni serve tempo per adattarsi ad un calcio totalmente differente da quello a cui si è stati abituati anni e anni.

Inzaghi ha ribadito più volte la sua fiducia in lui è questo di per sè è già un segnale molto positivo.

Non cadiamo nell’errore di giudicare anzitempo come fu con Luis Alberto, di strada ce n’è molta ancora da fare,  campionato ed Europa sono percorsi appena iniziati!

Diamo tempo al tempo e vedrete “che ce farà diverti’Naniiiii Naniiiii”!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *